PEDOFILIA, AGGIORNAMENTI DAL QUEBEC


È di ieri la notizia che i Testimoni di Geova potranno presentare appello contro la Class action da 60 milioni di dollari approvata dalla Corte Suprema del Quebec. Ed è indubbiamente quello che faranno, continuando la solita politica di negazione delle proprie responsabilità e di negazione della dignità delle vittime. Ovviamente servirà a prendere solo un po’ di tempo, ma la strada sembra tracciata.
Traduco per voi l’articolo
Un abbraccio affettuoso 
Eliseo
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Azione collettiva per i crimini sessuali: un ricorso autorizzato per i testimoni di Geova
I Testimoni di Geova possono appellarsi a un giudizio che ha dato il via libera ad un'azione collettiva contro di loro per presunta violenza sessuale sui minori. La Corte d'appello del Quebec ha concesso loro questo diritto con una decisione emessa lunedì.
Le due entità prese di mira dall'azione, relative ai testimoni di Geova, sono la Watch Tower Bible and Tract Society of Canada e la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Avevano chiesto il permesso di impugnare la sentenza che autorizzava l'azione collettiva resa il 27 febbraio dal giudice Chantal Corriveau della Corte suprema.
Questo giudizio ha permesso a tutte le persone che sono - o sono state - testimoni di Geova di fare causa per violenza sessuale commessa in Quebec da una persona nel ruolo di "anziano" o da un membro della comunità.
"Una cultura del silenzio"
Un’ex fedele ha ricevuto lo status di rappresentante per questa class action. Provenendo da una famiglia di testimoni di Geova, afferma di essere stata aggredita da suo fratello quando era minorenne. Si sarebbe poi confidata con sua madre e con un "anziano", un leader spirituale all'interno del gruppo. Secondo la sua testimonianza, l'avrebbero scoraggiata dal denunciare suo fratello alla polizia, in quanto ciò avrebbe "offuscato l'immagine di Geova Dio". Da allora è stata scomunicata.
Pertanto incolpa le due società di mantenere una "cultura del silenzio" nella comunità. Sostiene inoltre che questa organizzazione è responsabile degli abusi commessi dai suoi "anziani" perché fanno parte della sua gerarchia.
Lei sostiene 250.000 dollari di risarcimento per se stessa, così come per tutti coloro che sono stati vittime di aggressione.
Nessuna di queste accuse è stata ancora provata da un giudice.
Quattro motivi di ricorso
Watch Tower Canada ha cercato di appellarsi a questo giudizio, che descrive come "senza precedenti in Quebec". I presunti assalti non hanno avuto luogo in un contesto istituzionale, ha detto, e non sono stati i dirigenti o i dipendenti dell'organizzazione religiosa ad esservi presumibilmente impegnati.
"L'azione collettiva sarebbe piuttosto quella di ritenere la Watch Tower del Canada responsabile degli assalti sessuali di tutti i Testimoni di Geova, indipendentemente dal contesto o dalle circostanze in cui sono stati commessi e con l'unico criterio dell'identità religiosa degli aggressori e delle loro vittime", è riportato nella decisione della Corte d'appello.
I testimoni di Geova hanno avanzato quattro motivi di appello. In primo luogo, sostengono che l'azione non è stata presentata entro il termine prescritto. Secondo, sostengono che non vi è alcun obbligo per un'organizzazione religiosa di fornire una guida ai suoi seguaci in modo che non subiscano aggressioni.
In terzo luogo, l'azione si basa sull'appartenenza religiosa, un concetto "fluido e altamente soggettivo" che metterebbe le mani delle autorità statali nel diritto di decidere chi ne fa parte o non ne fa parte. Infine, il denunciante non potrebbe essere un rappresentante appropriato per i presunti assalti commessi dagli "anziani" perché lei stessa non sarebbe stata aggredita da loro.
Per quanto riguarda la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, sostiene che non vi è alcun legame tra lei e gli ex fedeli all'origine dell'appello.
La Corte ha esaminato tutti questi argomenti e ha affermato che meritano di essere valutati in modo più dettagliato.
I Testimoni di Geova dovranno ora adire la loro causa dinanzi alla Corte d'Appello, in una data ancora da determinare.
Il giudice Chantal Corriveau, che aveva autorizzato l'azione collettiva, ha osservato nella sua decisione che l'obiettivo non è quello di provare una religione.
"L'azione collettiva non rimette in discussione le convinzioni trasmesse. Tuttavia, è possibile presentare ai tribunali modi di fare cose che possono essere colpevoli e causare danni alle vittime. C'è davvero una distinzione da notare. Per la corte, la class action proposta non è intesa a perseguire la religione dei Testimoni di Geova, ma piuttosto a determinate modalità di azione."

Commenti

  1. Quindi vedete tuttiilioni di dollari Australia, Canada Inghilterra, Portogallo Spagna, America, ma in realtà ancora non tirano fuori in centesimo, ma continuano a vendere a tutto spiano prendono tempo non è che poi non pagheranno e non avranno più proprietà da potergli confiscare! Andrea

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    1. @Andrea non sei lontano dal punto. La strategia è prendere tempo. Intanto si monetizza il più possibile vendendo sale del Regno e sale congressi.

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    2. Per la fideiussione nel caso Montana dubito che l’istituto bancario che ha fornito garanzia gli sia bastata la parola della WTS. Probabilmente avranno ipotecato delle proprietà dello stesso valore della fideiussione concessa.
      Per quanto riguarda il prendere tempo e vendere il più possibile, ok ma dopo da qualche parte tutti i milioni dovranno andare e sarà un po’ difficile alzare le spalle e dire che non si paga perché tanto non c’è niente da pignorare

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  2. Si ma guarda Andrea che nel caso montana hanno fatto ricorso per i 35 million dollari ma han dovuto aprire una fideiussione di 40 milioni lo stesso!!!! Quindi se gli va male e gli andrà male, sarà un disastro con chi li a assicurati. Non so se in Canada funziona lo stesso così. Dario

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  3. Non ho ben compreso, per quanto riguarda questa class action, hanno fatto appello per i 4 motivi citati, o già era stato fatto?
    Siamo in attesa che i giudici si pronuncino? Si conoscono i tempi?

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