BETEL BOLOGNA: ULTIMISSIME!

Dopo una lunga pausa, pare stiano riprendendo a gran ritmo i lavori alla futura Betel di Bologna in via Paolo Nanni Costa. La gioia sulle facce dei partecipanti è messa in mostra nei vari post sui social.

Ma qui non siamo al civico 28, quindi facciamo un breve sunto.

Ad oggi sappiamo che per questo cantiere si stanno utilizzando i seguenti edifici:

• Edificio principale di Via Paolo Nanni Costa 28. Intervento che riguarda la ristrutturazione dell’immobile che tutti conosciamo, di cui qui il riferimento comunale con l’ultima pratica presentata che giustamente riporta la rinuncia alla variante appena presentata per via della non fattibilità dell’esecuzione dei lavori (dopo quasi 3 anni se ne accorgono?). Se siete della zona vorrei farvi notare la grandissima occupazione di suolo pubblico (tranquillamente oltre i 100mq) presente davanti l’edificio presente da diversi mesi. Per questa, a meno che non sia stata concessa gratuitamente tramite altri accordi, il Comune di Bologna chiede 69,73 Euro al mq per ogni anno;
• Edificio ad uso residenziale di Via Sigmund Freud. qui si può trovare il riferimento comunale, il cantiere pare vada avanti nonostante l’azienda alla quale furono appaltate le opere pare sia in fallimento, evidentemente la Dallacasa (titolare dell’intero intervento) avrà trovato un accordo per poter proseguire il lavoro con un’altra impresa;
• Uffici di progettazione, dove sono presenti anche i vari responsabili del coordinamento dei volontari sia temporanei che fissi. Questi si trovano in via della Ferriera 4;
• La Cucina. È ospitata in via della Guardia 2, al posto di una ex sala del regno. Trovo interessante che non sia stato fatto un cambio di destinazione d’uso (che comporterebbe il pagamento di tasse che troverei giuste, visto che attualmente non è un luogo di culto ma una rosticceria) ma da quanto risulta in Comune sono stati depositati solamente i certificati degli impianti, consultabili ai seguenti link: impianto condizionamento, impianto elettrico1e impianto elettrico 2, impianto sanitario e gas. Alcuni dei firmatari di queste conformità sono a nome di “fratelli” che vivono con il dono, quindi tecnicamente non dovrebbero essere titolari di partita iva o dipendenti di qualche azienda, perché questo è vietato dalle regole imposte per chi è “membro dell'Ordine mondiale dei servitori speciali a tempo pieno dei Testimoni di Geova”. Il D.M. 37/2008, che regola le Dichiarazioni di Conformità, indica che per poter rilasciare tale certificato o sei titolare di un’impresa qualificata nel settore o devi avere un diploma di laurea o dimostrare che da almeno 3 anni tu stia lavorando nel settore (articoli 3 e 4). Quindi o la WTS paga le tasse per le imprese di questi per mantenere l’attività e utilizzarle a suo piacimento (non sarebbe il primo caso) o hanno un titolo accademico o comunque di recente hanno lavorato nel settore;
• Alloggi. Alcuni di questi sono ospitati sopra gli uffici di via della Ferriera, altri presso l’Hotel Maggiore e altri presso altre abitazioni in affitto o gentilmente donate dai Testimoni locali. Posso solo immaginare il costo di mantenimento per poter pagare mensilmente affitti, bollette e varie;

A tutti questi edifici si aggiunge un nuovo cantiere, il civico 30 di via Paolo Nanni Costa come potrete constatare al seguente link. Questo edificio andrà ad unire gli uffici di via della Ferriera e la cucina di via della Guardia. Ma non sono finite qui le novità: i “fratelli” non progetteranno più per questo cantiere. Come per via Sigmund Freud, ci saranno pochi “fratelli” responsabili a controllare l’esecuzione dei lavori mentre la progettazione verrà affidata tutta ad uno studio esterno. 

Perciò dopo aver speso soldi in affitti, prove con le imprese su alcune lavorazioni, lo studio di ingegneria di Roma che ha seguito lo strutturale (per progetti che poi non era nemmeno possibile realizzare), materiali acquistati (son state acquistate apparecchiature per diverse decine di migliaia di euro, rivelatesi inutili agli scopi per cui pensavano di acquistarle inizialmente), tempo e persone che son state spostate come pedine su una scacchiera per anni (almeno dal 2017 per questo progetto) dopo ben 3 anni sono arrivati alla brillante conclusione che è stato tutto inutile e che è meglio affidare tutto a persone esterne. Questo comporterà quindi una rivalutazione del progetto, altri tempi morti e altri soldi. 

Personalmente mi auguro per loro che vada tutto per il meglio, non godo delle disfatte altrui, ma ha ancora senso continuare un cantiere per un edificio così grande? Inizialmente in questo dovevano starci uffici e residenze, oggi per via dei costi esagerati dell’adeguamento sismico potranno starci solamente gli uffici, e qui la domanda: c’è veramente bisogno di 7 piani di uffici? 

Il Reparto Traduzione ora fa Betel a sé e si trova a Imola, il Reparto LDC a breve si trasferirà nella Sala Assemblee di Roseto, dopo una breve ristrutturazione dei locali che utilizzeranno (già si pensa che comunque questo andrà a Bologna e come diceva Totò: “e io pago!”). 

O forse sono stati ispirati a pensare ad un bisogno esagerato di personale presso il Reparto Legale?

Ormai non c’è più religione, fanno affari con chiunque: vendono Sale del Regno ai musulmani che le convertiranno a moschee, terreni a Chiese Ortodosse, ingaggiano avvocati che si chiedono dove potesse arrivare il potere della Commissione Reale o meno, citando regole secolari e scritturali, scordandosi però di pensare al bene dei piccoli dei quali Gesù stesso incoraggiava l’edificazione e non l’inciampo (Matteo 18:6).

Comunque sia, ne vedremo delle belle. Se avete altre informazioni certe e verificabili da condividere commentate liberalmente.

Un abbraccio

Elifelet