LA FINE DEGLI ABUSI

Se state leggendo questo blog è perché probabilmente anche voi come tanti altri servitori di Dio nel mondo avete subito e subite costantemente ingiustizie. Si assiste infatti a un abuso di potere nelle congregazioni da parte di coloro che dovrebbe prendersi cura dei bisogni spirituali del gregge.

Non possiamo fare quindi a meno di chiederci: perché questo avviene? Quali meccanismi stanno alla base di questi abusi e cosa potrebbe impedirli?

La Bibbia insegna che nessun uomo deve dominare su un altro uomo. La conseguenza del dominio umano è chiaramente espressa in Ecc 8:9 “l’uomo ha dominato l’uomo a suo danno”.

Gesù disse che questo è esattamente quello che avviene nelle strutture gerarchiche del mondo (siano esse politiche, commerciali o religiose) e nell’illustrare il problema fornì anche la soluzione definitiva: “Voi sapete che i governanti delle nazioni le dominano e che i grandi esercitano la loro autorità su di esse.  26 Fra voi non dev’essere così, ma chiunque vuole diventare grande fra voi dev’essere vostro servitore,  27 e chiunque vuole essere il primo fra voi dev’essere vostro schiavo (Matteo 20:25-28)

Questi abusi avvenivano anche ai tempi di Gesù nel sistema giudaico. Egli denunciò i farisei in più occasioni e in particolare il capitolo 23 di Matteo riporta la più estesa denuncia nei loro confronti. Qui in particolare Gesù disse: A loro piace avere i posti più importanti alle cene e i primi posti nelle sinagoghe,  7 essere salutati nelle piazze ed essere chiamati ‘rabbi’ dagli uomini.  8 Ma voi non fatevi chiamare ‘rabbi’, perché uno solo è il vostro Maestro, e voi siete tutti fratelli. (Matteo 23:6-8)

Ecco il segreto. Laddove non ci sono gerarchie e non c’è dominio sulla fede altrui, non ci sarebbero state ingiustizie di questo tipo. Ci tornano in mente infatti le parole degli apostoli Paolo e Pietro che mettevano in guardia dal signoreggiare sulla fede altrui (1Pt 5:3 e 2Cor 1:24). 
Il compito degli anziani non doveva infatti essere quello di imporre punti di vista su questioni personali ma prendersi cura della spiritualità dei singoli individui del gregge di Dio.

Il Capo dell’uomo infatti non è l’anziano o il Corpo Direttivo ma Cristo e il capo del Cristo è Dio. (1Cor 11:3) Non ci sono altri intermediari.

Oggi invece è innegabile l’esistenza di una gerarchia all’interno dell’organizzazione.
La gerarchia è evidente a tutti i livelli dell’organizzazione: si procede per gradi esattamente come in qualunque modello piramidale. Un proclamatore semplice non potrà mai diventare un sorvegliante viaggiante, deve prima passare attraverso la nomina di servitore di ministero, poi da quella di anziano, poi forse sorvegliante (meglio se dopo aver frequentato una scuola per evangelizzatori). Un semplice servitore di ministero o un semplice anziano non potranno mai diventare membri di un comitato di filiale: devi scalare gradualmente tutti gli step della “carriera teocratica”.

 Sì, ahinoi, si parla purtroppo proprio di “carriera teocratica”. Si parla degli incarichi di congregazione come di “privilegi”.

Si etichettano sorelle e fratelli come poco spirituali solo perché usano le proprie facoltà di ragionare e magari scelgono di farsi un taglio di capelli piuttosto che un altro, di mettere un doppio orecchino, di frequentare l’università, di mettere un paio di scarpe che non rientra nei canoni stabiliti dal corpo, di andare a cena con colleghi di lavoro, di non fare i discorsi all’adunanza infrasettimanale, di mandare i propri figli all’asilo, di iscriversi a un corso di ballo latino-americano, di amare un certo gruppo musicale, di guardare un determinato film, e l’elenco potrebbe essere infinito. Si entra prepotentemente nelle vite personali dei fratelli e si cerca di imporre un controllo asfissiante, per mezzo di ricatti che hanno a che fare con la perdita dei cosiddetti “privilegi”, fino ad arrivare alla segnatura (esclusione dalla propria compagnia stretta) e in certi casi alla disassociazione partendo dai motivi più futili.

Rom 14:4 chi sei tu per giudicare il servitore di un altro? Se sta in piedi è perché Geova lo fa stare in piedi.
Rom 14:10-12 perché giudichi tuo fratello? Tutti compariremo davanti al tribunale di Dio.

Dove sono finiti questi princìpi? E a che servono i princìpi se ci sono i prìncipi? I prìncipi hanno rimpiazzato i princìpi.

Tutto questo ha reso per milioni di Testimoni di Geova talmente pesante la loro vita che hanno preferito allontanarsi dalla congregazione.
In effetti Gesù disse: “il mio giogo è piacevole e il mio carico è leggero” (Matteo 11:28-30)

Allora occorre forse sottrarsi alla struttura dominio-potere così come è stata strutturata, rinunciare ai cosiddetti “privilegi” e assaporare finalmente la libertà che appartiene ai figli di Dio. Solo così rimetteremo al centro della nostra vita i princìpi e destituiremo dalla nostra fede i prìncipi che vi si sono insediati in modo autonomo e non autorizzato.

Un abbraccio affettuoso 
Eliseo
Testimoni di Geova consapevoli 

Commenti

  1. Davide

    Bell’articolo Eliseo, una lucida analisi basata sulle Scritture. Dovrebbe essere letto da tutta la fratellanza.

    Credo che sottrarsi al carrierismo e diffondere sul web questa consapevolezza siano le due cose, insieme alla preghiera, che posso interrompere una volta per tutte questi abusi. Continuiamo!

    Buona resistenza

    Davide

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  2. Il mondo globalizzato ci rende tutti dei numeri e tende a uniformarci, il successo dei social è proprio dovuto alla voglia di emergere dalla massa e rendersi visibili e darsi una certa importanza. Le gerarchie nascono a volte perchè un anziano (mio collega di lavoro) viene umiliato e deriso per la sua scarsa cultura dai colleghi, e non è colpa sua se ha ricevuto poca istruzione, così quando si ritrova in sala con un certo "potere" può riscattarsi e ricrearsi una immagine di autorevolezza.

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  3. Quando iniziai lo studio, chiesi perché la "verità" dovesse essere rivelata ad un gruppo venuto all'esistenza da meno di un secolo. La risposta, rivelatasi profetica, fu che quando un gruppo dura troppo a lungo diventa come tutti gli altri. Che dire?

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