OSTRACISMO: BANDURA E IL DISIMPEGNO MORALE

 Albert Bandura è uno dei più influenti psicologi viventi. 
Gli studi suoi e dei suoi colleghi hanno portato ad una maggiore comprensione dei fattori individuali, comportamentali e contestuali che influenzano la personalità dell’individuo.
Oltre alla teoria dell’apprendimento sociale, la sua ricerca ha individuato anche il costrutto del disimpegno morale.
Il disimpegno morale rappresenta l’insieme dei dispositivi interni che liberano l’individuo dai sentimenti di autocondanna, lesivi per l’autostima, nel momento in cui viene meno il rispetto delle norme.
Prenderci del tempo per esaminarli, ci aiuterà a comprendere meglio le dinamiche psicologiche che si attivano nei TdG quando agiscono un comportamento contrario a ciò che sentono essere giusto. In altri termini potremmo dire che essi sono i meccanismi che aiutano a ridurre la dissonanza cognitiva (avevamo parlato di dissonanza cognitiva qui: https://bit.ly/33Oo4M2) . 
Bandura ha scritto diversi libri sul tema. Uno eccezionale e particolarmente esaustivo è “Disimpegno morale: come facciamo del male continuando a vivere bene” (CLICCA QUI PER IL LIBRO: https://amzn.to/2CKTmYc)





I meccanismi individuati sono otto, divisi in tre gruppi.
Primo gruppo
  • 1. Giustificazione morale: si fa appello a fini superiori per mettere in ombra la riprovevolezza della condotta agita;
  • 2. Etichettamento eufemistico: può consentire di ridimensionare la dolorosità delle conseguenze producendo una distorsione concettuale del vero significato dell’azione che risulta così mascherato;
  • 3. Confronto vantaggioso: opera mediante un confronto tra la propria azione e condotte moralmente peggiori, ridimensionando per contrasto la valenza immorale del proprio comportamento;
Secondo gruppo
•    4. Dislocamento della responsabilità: la responsabilità dell’azione è attribuita ad un terzo esterno, come ad esempio un’autorità, per cui la condotta considerata scaturirebbe dai dettami della stessa oppure da esigenze di una particolare situazione;
•    5. Diffusione della responsabilità: può generare un senso di non imputabilità di fronte a colpe che per il fatto di essere di tutti, in definitiva non sono di nessuno.
•    6. Distorsione delle conseguenze: consente di ignorare o minimizzare del tutto la serietà delle conseguenze delle proprie azioni attraverso una non considerazione degli effetti di un’azione;
Terzo gruppo
•    7. Deumanizzazione: si attribuisce alle vittime un’assenza di sentimenti umani che frena il nascere e lo svilupparsi del senso interiore d’angoscia di fronte alla loro sofferenza;
•    8. Attribuzione di colpa: ci si convince che l’offesa arrecata alla vittima sia da essa pienamente meritata
Chiariamo una cosa: tutti noi, nessuno escluso, mettiamo in atto nella nostra vita questi meccanismi di tanto in tanto, spesso in maniera automatica e inconsapevole. Sono i modi in cui ripuliamo la nostra immagine morale ai nostri occhi e a quelli altrui.
Esageriamo col bere e diciamo: “Allora guarda lui quanto beve!” (confronto vantaggioso)
Ci portiamo a casa un oggetto dell’azienda e diciamo: “Tanto lo fanno tutti” (diffusione della responsabilità)
Un uomo mette le mani addosso a un altro e dice: “È lui che mi ha provocato!” (attribuzione di colpa)
E così via.
Quando però ricorriamo a questi meccanismi in modo puntuale e calcolato, questo diventa patologico. Lo ritroviamo spessissimo negli schemi psicologici degli ambienti mafiosi.
Purtroppo non è da meno l’ambiente Watchtower.
Potremmo trovarne riscontro in tanti ambiti della vita del TdG medio, ma in particolare c’è una pratica contro natura, contro il senso morale dell’uomo, che necessita dell’applicazione di tutti e otto questi meccanismi per essere operata con la minore sofferenza possibile: l’ostracismo.
Notate come i meccanismi di disimpegno morale siano puntualmente elicitati dalle stesse pubblicazioni WTS al fine di alleviare le sofferenze psicologiche degli adepti, trasformati così in carnefici che uccidono socialmente i propri simili.
  • 1. Giustificazione morale: si fa appello a fini superiori per mettere in ombra la riprovevolezza della condotta agita
È essenziale applicare questi consigli divini, perché la Parola di Dio indica che, in parte, egli ci giudicherà a seconda di come ci comportiamo con gli altri.” (Torre di Guardia 1º gennaio 1982) Si fa appello al fatto che c’è una fonte superiore a giustificare la disassociazione, la Parola di Dio.
  • 2. Etichettamento eufemistico: può consentire di ridimensionare la dolorosità delle conseguenze producendo una distorsione concettuale del vero significato dell’azione che risulta così mascherato
In che modo viene mascherata la crudeltà di questa pratica? Tramite un etichettamento eufemistico che definisce a più riprese la disassociazione come un “provvedimento amorevole”.
Anche la disassociazione è una dimostrazione dell’amore di Geova” (Torre di Guardia ed. studio marzo 2018)
  • 3. Confronto vantaggioso: opera mediante un confronto tra la propria azione e condotte moralmente peggiori, ridimensionando per contrasto la valenza immorale del proprio comportamento
Per giustificare la disassociazione si fa ricorso ad esempi biblici anacronistici, come la lapidazione dei ribelli (persino dei figli ribelli) che nell’antico Israele erano parte dell’ordinamento giuridico. Solo un “piccolo” salto logico che fa tralasciare il dettaglio del contesto socioculturale.
Per la ribellione contro gli accordi del patto da parte dell’uomo o della donna in Israele, veniva intrapresa immancabilmente un’azione disciplinare. Fu data l’istruzione a quelli che nella nazione ebbero posizioni responsabili di disporre che i violatori fossero rimossi e lapidati, perché erano degni di morte (disassociazione) per aver profanato la Parola di Dio.” (Torre di Guardia 15 luglio 1958)
  • 4. Dislocamento della responsabilità: la responsabilità dell’azione è attribuita ad un terzo esterno, come ad esempio un’autorità, per cui la condotta considerata scaturirebbe dai dettami della stessa oppure da esigenze di una particolare situazione
In questo caso si sostiene che l’autorità a farci compiere quella azione sua Dio stesso (anziché l’interpretazione del testo biblico).
Una delle situazioni in cui è particolarmente difficile ubbidire a Geova è quando si ha un figlio disassociato.” (Torre di Guardia ed. studio marzo 2018)
  • 5. Diffusione della responsabilità: può generare un senso di non imputabilità di fronte a colpe che per il fatto di essere di tutti, in definitiva non sono di nessuno.
Questo meccanismo lo si mette in atto grazie agli organi collegiali, i cosiddetti “corpi”. Non è il singolo anziano che decide, è il Corpo, un’entità sovraindividuale su cui si spalma la responsabilità. Perciò di chi è la responsabilità diretta? Nessuno. Eppure qualcuno ha agito per ostracizzare la persona, ma quel Qualcuno è un collegio, un consiglio, un corpo.
nel caso di chi commette gravi violazioni dei princìpi scritturali e non mostra nessun vero pentimento o inclinazione ad allontanarsi da una pratica cattiva, il corpo degli anziani può agire per “disassociare” il trasgressore.” (Torre di Guardia 1º aprile 1978) 
  • 6. Distorsione delle conseguenze: consente di ignorare o minimizzare del tutto la serietà delle conseguenze delle proprie azioni attraverso una non considerazione degli effetti di un’azione
Vengono taciute le conseguenze disastrose per la salute della vittima di ostracismo, ma vengono esaltate addirittura potenziali benefici.
In modo simile, anche chi è stato disassociato e non fa più parte della congregazione cristiana, la sua famiglia spirituale, potrebbe arrivare a capire quello che ha perso. Gli amari frutti della sua condotta sbagliata e il ricordo dei giorni felici in cui aveva una buona relazione con Geova e con il suo popolo potrebbero farlo tornare in sé.” (Torre di Guardia 15 aprile 2015)
  • 7. Deumanizzazione: si attribuisce alle vittime un’assenza di sentimenti umani che frena il nascere e lo svilupparsi del senso interiore d’angoscia di fronte alla loro sofferenza
Ebbene, gli apostati sono ‘mentalmente malati’” (Torre di Guardia 15 luglio 2011) C’è bisogno di spiegare altro?
  •  8. Attribuzione di colpa: ci si convince che l’offesa arrecata alla vittima sia da essa pienamente meritata
Il disassociato stesso è responsabile della propria situazioneegli se l’è causata. La responsabilità gravi su chi ce l’ha!” (15 novembre 1970)
Abbiamo mostrato semplicemente alcune delle innumerevoli citazioni dalle pubblicazioni WTS che usano abilmente i meccanismi del disimpegno morale per giustificare azioni moralmente inqualificabili. Lascio a voi la fantasia su come collegare agli otto punti i più disparati ragionamenti che avete sentito fare dai TdG nel corso degli anni sul tema disassociazione o su come giustificare altre pratiche aberranti.
Un grazie speciale ad Albert Bandura e a chi, come lui, ha speso la propria vita per l’umanità, per aiutarci a capire meglio noi stessi e i meccanismi che operano nei contesti sociali.
Un abbraccio 
Eliseo.

Commenti

  1. Secondo me, si tratta di controllo della persona giudicata pericolosa e di chiunque voglia danneggiare gli interessi di questa società pseudoreligiosa. Le giustificazioni o disimpegno morale cui tutti i testimoni di Geova adottano sono proprio la mancanza di senso della responsabilità che la WTS abilmente condona loro, perchè insegnato da Geova. In realtà il CD di questa associazione autodefinendosi canale di Dio si pone com autorità assoluta sui propri adepti, quindi, l'ostracismo la disassociazione e dissociazione sono forme di rimprovero, ma secondo loro frutto della disciplina di Dio. Si sentono tutti liberi delle gravi conseguenze a cui vanno incontro coloro che fuoriescono. Sarebbe come vedere qualcuno che cadendo per la strada si rimpe la testa, ma dato che a causare il danno è stato lui stesso, non viene soccorso, perchè un male, secondo la WTS da lui cercato. Per esperienza sappiamo quale fine fanno i disassociati che non "tornano", ovvero verranno ostracizzati a vita, quindi giudicati morti. Quello che non capisco di questa ex-fratellanza la loro non comprensione di andare "oltre le Scritture". Perchè di questo si tratta. Alla maniera della WTS i capi religiosi del tempo di Gesù usavano tale pratica, cacciando dalle sinagoghe gli indesiderati, a cominciare da Gesù stesso, il quale veniva sempre puntato dai capi per essere interrogato. Come i tdg di oggi il popolo sotto il giogo dei farisei di allora, ubbidivano fino al punto di condividere la condanna a morte di Gesù, proprio perchè, giustificati dal loro disimpegno morale, potevano mandare a morte il Figlio di Dio, che abbia fatto buone opere o meno. Ciò che accade nelle sale del regno non è da sottovalutare, è il luogo dove viene conformata la cosiddetta morale cristiana, alla maniera della WTS!

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  2. Un post da incorniciare!
    Capire perché viviamo pessime esperienze aiuta a rimettere in ordine i ‘cocci’ e prendere le dovute distanze dagli ambienti tossici che le hanno causate. Grazie.

    franco rosso

    p.s. : quanti danni fanno con la loro smisurata ipocrisia!

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  3. Essere convinti di ubbidire a Dio, mentre in realtà si ubbidisce ad una organizzazione, rende l'adepto insensibile ai problemi altrui. Il tdg quando si preoccupa del suo prossimo? Quando deve agganciarlo alla sua fede. Mi viene in mente la parabola del buon samaritano, dove si configurano alcuni aspetti di Albert Bandura. Ad esempio l'attribuzione di colpa, la giustificazione morale, la distorsione delle conseguenze, ci si convince che l’offesa arrecata alla vittima sia da essa pienamente meritata. Per i religiosi era indispensabile rimanere cerimonialmente puri onde per cui non ritenevano indispensabile soccorrere il malcapitato, perchè avere l'approvazione di Dio era più importante. Il viandante era colpevole di aver intrapreso una strada pericolosa per cui ne aveva pagato le conseguenze. Ma io aggiungo, che essere religiosi dal punto di vista di Cristo era già pericoloso, e lo è anche oggi. Ubbidire a qualcuno è diventato una forma di fanatismo cieco, per cui i sentimenti non vengono più controllati dall'individuo ma da chi detiene un potere religioso.

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  4. Grazie Eliseo per l'accurata e illuminante tematica con i ponderati collegamenti del trattato di Albert Bandura e l'insegnamento di manipolazione mentale WTS/JW .

    Provate a fare l'applicazione ai paragrafi di riferimento WT dove è riportato il nome di Dio "Geova" cambiandolo mettendo al suo posto il nome CD/WTS , e scoprirete la tattica religiosa usata attraverso i secoli da tutti i capi religiosi .

    Quando dall'insegmamento WT/JW capii che era il CD a dire e a fare di sua iniziativa con interpretazione privata dalle scritture bibliche, senza che Dio " Geova" (YHAWHÈ) ce lo avesse sussurrato nell' orecchio , il mio contortorcre intestinale per tale blasfemia era tale che le adunanze erano diventate fonte di turbamento, e, quando volevano impormi di subire obbedire ingiustamente , essere una loro vittima e nel nome di Dio , ho capito che i malati mentali di presunzione e onnipotenza senza averne diritto era il CD con tutti i suoi fedeli accoliti.

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  5. Grazie Eliseo per l'enorme lavoro informativo che stai facendo

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  6. Questo libro è da leggere assolutamente poiché libera dai sensi di colpa che molti TdG si tarscinano dietro nonostante abbiano lasciato l'organizzazione. Sensi di colpa che non si comprendono pienamente e si cerca di sovrascrivere inutilmente. Invece conoscendo la logico di determinate istruzioni binarie è possibile cancellarle completamente riprendendo pieno possesso della propria tranquillità emotiva.
    Complimenti per il post e l'utilissimo saggio di psicologia di Albert Bandura, un grande professionista!

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  7. Come ringraziarti? Comprendere questi meccanismi e il modo in cui puntualmente avvengono tra le mura delle congregazioni è una svolta nel modo di vedere la propria situazione. Comprendere ci rende più forti.

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