ULTIMI GIORNI: PESTILENZE

Per sostenere che viviamo negli ultimi giorni di questo mondo, la Società ha sostenuto a più riprese l’adempimento di profezie che Gesù pronunciò in relazione all’antica Gerusalemme, applicandole ai nostri giorni. Una di queste è Luca 21:11: “in un luogo dopo l’altro [...] pestilenze” (o epidemie, come dice la nuova traduzione). Spesso si porta a testimonianza dell’adempimento iniziale di questa profezia l’influenza spagnola, come fosse stata la peggiore epidemia della storia dell’umanità e che segui la Prima Guerra Mondiale.

W81 15/4 p.16 “Nel 1918, prima della fine della guerra, dilagò nel mondo l’epidemia dell’influenza spagnola. Fece oltre 20 milioni di morti, più del doppio di quelli uccisi dalla guerra. (...) Questi erano senz’altro “il principio dei dolori d’afflizione” predetti da Gesù. Gli “ultimi giorni”, il “tempo della fine”, erano davvero cominciati! — Matt. 24:8; II Tim. 3:1; Dan. 12:4.

Eppure, sempre nelle pubblicazioni WTS troviamo la prova che secoli prima c’erano state epidemie o pestilenze ben più devastanti, come la peste nera.

G00 8/2 p.25
...In poco più di due anni oltre un quarto della popolazione dell’Europa, circa 25 milioni di anime, cadde vittima di quella che è stata definita “la più grave catastrofe demografica che l’umanità abbia mai conosciuto”: la peste nera.

Premettiamo che questi numeri non indicano il numero complessivo delle vittime. Ma se anche fosse, tenete conto della popolazione mondiale al tempo in cui si verificarono
La popolazione mondiale nel 1400 era circa 250 milioni. 25milioni di morti rappresentava circa il 10% della popolazione mondiale.
La popolazione mondiale nel 1900 era circa 1,9 miliardi. 25milioni di morti rappresentava circa l’1,3% della popolazione mondiale.

A quanto pare i numeri furono ancora più pesanti. Date un’occhiata a questa tabella che riassume le più grandi epidemie della storia umana:

Pur di sostenere che quella profezia si applica al nostro tempo spesso l’Organizzazione richiama l’attenzione sul numero senza precedenti di morti per infarto o tumore del nostro tempo. Notate però il significato dato dall’enciclopedia biblica Perspicacia al termine biblico tradotto pestilenza 

It-2 p.579 PESTILENZA: Qualsiasi malattia infettiva che si diffonde rapidamente, raggiungendo proporzioni epidemiche, e ha effetti letali.

Infarto e tumore non sono infettivi, quindi non rientrano nella casistica.

La verità è che grazie al progresso scientifico nel nostro secolo ci sono stati enormi progressi nel contrastare le epidemie. Basta fare qualche ricerca online.

Un abbraccio affettuoso 
Eliseo 

Commenti

  1. Ok...abbiamo capito il messaggio " non viviamo negli ultimi giorni".
    Ma allora in che periodo viviamo? Cosa dice la bibbia riguardo ai nostri gioeni? Cosa possiamo aspettarci per il prossimo futuro?

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    1. Per quanto mi riguarda, riguardo a questi giorni in cui viviamo la Bibbia non dice molto.

      Credo che questa domanda ci derivi dal retaggio millenarista e apocalittico che caratterizza distintamente la natura dell’organizzazione fin nel suo midollo. Ci sono miliardi di persone che vivono senza il concetto di una fine del mondo imminente e migliaia di queste trovano un senso nella vita quotidiana, sapendo apprezzare le piccole cose e godendo il momento presente per quello che è. Questo non significa che non abbiano speranza riguardo a qualche cosa aldilà di questa vita. Questa è stata la condizione normale della stragrande maggioranza dei servitori di Dio nel passato. Pensa, solo per citare alla rinfusa, ad Abramo, Davide, Mosè, Abele, Giosuè, Sara, Debora, Rut, Ester, Neemia, Baruc, Geremia, Isaia, eccetera eccetera, potremmo continuare a elencare centinaia di nomi di servitori di Dio che non vissero pensando che ai loro giorni ci dovesse essere chissà quale fine del mondo. Vissero una vita basata su valori, su una relazione con Dio e sulla fede di una vita futura in un paradiso (e qui occorrerebbe aprire una parentesi se terrestre o celeste, se vita fisica o spirituale).
      Spero di aver reso l’idea.
      Buona resistenza

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  2. Ultimi giorni? Veramente gli ultimi giorni furono per quegli uomini che vissero tra indicibili sofferenze le epidemie, o meglio pandemie, tristemente raccontate nelle cronache, la peste detta Morte Nera nel 1300 in Cina, approdata poi in Europa nelle forme bubbonica, polmonare e setticemica, poi la Febbre Eruttiva che non lasciava scampo, il Vaiolo e la Sifilide, oppure le epidemie a seguito della piccola era glaciale che al culmine nel 1709 in Europa fece gelare i fiumi i raccolti e il bestiame, fino al mese di marzo provocando carestie, miseria e violenza dove solo chi aveva una casa per scaldarsi e scorte di cibo riuscì a salvarsi.

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    1. @Assuero C concordo perfettamente con tè, e poi sulle TW scrivono che ci sono tutti i segnalie che siamo in prossimità di armaghedon, anzi ormai siamo nella GT, dimenticando che già nel 1914 doveva iniziare il di Dio sulla terra con la presenza visiva di gGesù ma siccome passato il 1914 nonn si vide niente il visionario Russell si invento che gesù venne a regnare in mod invisibile, peccato che non riusci a profetizzare la sua morte nel 1916, continuando nei decenni successivi altri annunci dell'arrivo di armagedon se i vari cd si sarebbero rivoli al mago Otelma forse ci azzeccavano .

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    2. Questa è la prova che c'è sempre chi vede il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto.
      Dove sta la verità,difficile dirlo è saperlo,spesso sta nel mezzo.

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  3. La domanda è: vivremmo diversamente se scoprissimo di non vivere negli ultimi giorni?
    Oppure continueremmo ad amare Dio e il prossimo e a cercare di vivere secondo i principi cristiani?

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    1. Bella domanda Barnaba,ma tu lo sai meglio di me che se non era per la paura della fine, non si arrivava ad essere più di 8 milioni.
      Togli la paura di Harmaghedon e sai che fuga per la vittoria che ci sarebbe nell'organizzazione,un emorragia impressionante,perché sono pochi che amano Geova con spirito e verità,c'è nella maggioranza,un servizio fatto,subordinato dalla paura della fede,il CD lo sa benissimo e lo usa per non perdere adepti.

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    2. Bella riflessione Barnaba. Io sono convinta che la stragrande maggioranza di noi si è avvicinata a questa organizzazione non certo in vista del premio futuro ma in quanto amanti di valori come onesta, giustizia, ecc. Quindi alla tua domanda io risponderei: no, non vivrei diversamente in quanto a valori, ma sicuramente darei un’altro indirizzo alla mia vita, ed è quello che sto cercando di fare, in quanto alla quotidianità, al guardare le persone che mi circondano non più come ‘potenziali fratelli’ ma cercando le loro buone qualità, al poter fare scelte in diversi ambiti con maggior libertà. Questa è la differenza, non vivere più nel continuo sacrificio sperando solo in un nuovo e giusto mondo, ma vivere bene e appieno ogni giorno utilizzando anche, e perché no, tutto ciò che di buono ho appreso da questa organizzazione.

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