IL PARADISO SULLA TERRA (?)

Il libro Ragioniamo a pagina 318 all’esponente Resurrezione dice: 

Se i risuscitati saranno miliardi, dove si metteranno?
Secondo un calcolo per eccesso, il numero di coloro che sono vissuti sulla terra si aggira intorno ai 20.000.000.000 di persone. Come abbiamo visto, non tutti saranno risuscitati. Ma anche supponendo che lo fossero, ci sarebbe spazio in abbondanza. La superficie asciutta della terra è attualmente di 147.600.000 chilometri quadrati. Anche se metà d’essa fosse destinata ad altri scopi, avanzerebbero ancora circa 3.700 metri quadrati a testa, più che sufficienti dal punto di vista della produzione alimentare. Alla base dell’attuale penuria di viveri ci sono rivalità politiche e l’avidità commerciale, non l’incapacità della terra a produrre a sufficienza.

Questo calcolo risale ad oltre 30 anni fa. È da notare che in un libro come il Ragioniamo in cui si sprecano i riferimenti a citazioni esterne, qui manca qualsiasi riferimento alla fonte di questo presunto “calcolo per eccesso”.

Secondo le più recenti stime sulla terra sono vissuti tra i 100 e i 115 miliardi di esseri umani.* 
Secondo questa stima (https://www.prb.org/howmanypeoplehaveeverlivedonearth/) siamo arrivati a circa 109 miliardi.

Partendo da questi dati ed effettuando nuovamente il calcolo proposto dal libro Ragioniamo, scopriamo che i 3700 metri quadrati a testa sono diventati 670.
Il XX secolo è stato il secolo dell’esplosione demografica e più il tempo passa più sembra che nel futuro paradiso terrestre si starà sempre più stretti...

Un abbraccio stretto stretto ;P
Eliseo

Commenti

  1. Se calcoliamo che sono compresi ogni angolo del pianeta,chi si offre volontario ad andare a vivere sulla cima dell'Everest,a quota 8.000 metri sul livello del mare?
    Non spingete,non accalcatevi c'è posto per tutti,dipende dove capiti,altrimenti rimpiangi di non essere andato all'inferno,piuttosto che in un paradiso scomodo,molto scomodo.

    RispondiElimina
  2. Gatto di Schroedinger25 ottobre 2018 alle ore 15:37

    Una considerazione apparentemente capziosa e banale sarebbe da fare riguardo alla narrazione nostrana del paradiso sulla terra con annessa vita eterna. La prospettiva di vita eterna "fisica" renderebbe statisticamente certa la morte accidentale, ricadendo ancora una volta in una funzione di ripartizione o di cumulo di probabilità. Perfezione, per come viene intesa nel mondo WT, non implica l'estinguere delle condizioni di "evento imprevisto" come una caduta, un incidente; Un qualsiasi altro evento fortuito in grado di determinare la combo "posto sbagliato" e "momento sbagliato" nello stesso istante è prima o poi destinato a prodursi, in centinaia, migliaia o milioni di anni. Quindi visto che solo il peccato potrebbe determinare la morte, le eventualità potrebbero essere 2: la versione "Mario Bros" con infiniti gettoni e vite da spendere ad ogni incidente (con respawn e resurrezione istantanea del personaggio e via a riprovarci...) oppure con le schiere angeliche impegnate a farci da bodyguard evitando che le contingenze possano nuocerci, portandoci sul palmo della loro mano a terra in caso di caduta.
    L'impianto architetturale della creazione fisica e della relativa "vita biologica", per quel poco che posso avere capito, è concepito per tutt'altro che per una vita eterna "fisica" anche ripulissimo ogni essere vivente da tutti gli "errori" per come percepiamo noi l'imperfezione, che poi guardacaso sono alla base della formazione della individualità, della unicità di ogni individuo. Non può esistere perfezione biologica per come la vorremmo intendere, perché si estinguerebbe nella sua uniformità ne sarebbe garanzia che lo stato di equilibrio perfetto sia mantenuto, essendo l'organismo fisico un sistema complesso non lineare aperto alle interazioni con l'esterno e con altri organismi biologici. Il concetto di perfezione per come lo vogliamo ribaltare noi alla biologia, semplicemente non esiste, per cui di converso neppure quello di imperfezione; piuttosto esistono i concetti di "funzionale" e "disfunzionale"

    RispondiElimina
  3. Per come viene presentata la Terra paradisiaca sarebbe impossibile, a meno di ricorrere alla parolina magica "miracoli" con la quale si può rispondere ad ogni contraddizione. Perchè facendo la radice quadrata di 670 mq viene un quadrato di 26 metri di lato, significa che muovendosi sul pianeta in ogni direzione si incontrerebbe in media una persona ogni 26 m.
    Ma poi quanto legname ci vorrebbe per dare casa a 100 MLD di persone? Da quali boschi?
    E quante piante da frutta ci vorrebbero per sfamare tutti? Nelle illustrazioni sulle riviste vediamo i lavoratori del nuovo mondo con attrezzi di metallo, e da quante miniere si estrae tutto quel ferro per 100 MLD di persone? Mika ha ben evidenziato che molte parti del territorio sono invivibili, montagne ripide, zone paludose, vulcaniche, desertiche ecc. Con un terraforming fantascientifico possiamo immaginare una nuova Terra livellata, sicura e pianeggiante, oppure a tante Terre simili per ospitare tutti, ma appunto dobbiamo pensare a "nuovi cieli e nuove terre".

    RispondiElimina
  4. Di fronte a queste statistiche... disarmanti, mi sembra di vivere il film Inception di Leonardo DiCaprio, anzi vorrei che fosse tutto un film, un Gran Bel Film, come canta Vasco Rossi

    RispondiElimina
  5. Comunque personalmente,il problema del paradiso e' all'ultimo posto delle priorità che vanno chiarite e su cui va fatta luce..........
    I problemi veri,seri,sono altri come i post di questo blog mettono in luce,poi dove e come ci sarà un paradiso, e' un contorno interessante,ma non certo primario,con i chiari di luce che
    che ci circondano e cercano risposte.

    RispondiElimina
  6. 2 Pietro 3:11-13 potrebbe avere un adempimento letterale, non simbolico. Se è così, tutti questi calcoli sono inutili. Per quanto riguarda la risurrezione dei morti, Gesù chiarisce di cosa si tratta in un passo inquietante, Luca 20:34-36. Anche l'apostolo Paolo la pensava allo stesso modo, è inutile cercare di far dire a 1 Corinti 15:35-54 cose diverse fa quelle che dice in maniera chiara e inequivocabile. Purtroppo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Hai ragione Libero P. nel definire quei passi inquietanti, perchè sembrano non lasciare spazio alle classiche scenette del nuovo mondo sulle riviste. Tutta la vita sulla Terra è fatta di chimica organica, noi compresi, quindi dalla polvere, quindi corruttibile.
      Se i risorti avranno unicamente un corpo spirituale, etereo, immortale in quanto fatto solo di energia, cadono tutti i ragionamenti sulla Terra paradisiaca immaginati.

      Elimina
    2. In realtà, Assuero, ci sono passi biblici, come quello di Pietro che ho citato, che fanno pensare a una nuova terra abitata dal genere umano.
      Ma sembra una fase successiva della creazione di Dio e va capito chi ci abiterà. Quello che emerge, mettendo insieme il tutto, è che non c'è continuità tra la terra e il genere umano attuali e la nuova terra abitata futura. In mezzo c'è la morte e un giudizio, come dice Paolo in Ebrei 9:27. Il quadro complessivo sembra diverso da quello a cui siamo abituati leggendo le pubblicazioni dello "schiavo".

      Elimina
    3. Non è facile Libero P. comprendere in quanto le poche scritture parlano della speranza celeste degli unti risorti, che quindi abbandonano il corpo carnale. Luca 20 dice che i risorti non solo non si risposano, ma che NON POSSONO morire. Sono come gli angeli, che appaiono indistinguibili dal genere umano, ma che potrebbero avere tale forma solo in quanto materializzati, come il Gesù risorto. Se nel nuovo mondo ci saranno piante che porteranno frutto 12 mesi all'anno, di sicuro non sono destinate per degli esseri immateriali, purtroppo su un tema così importante gli scrittori biblici non ci hanno lasciato quasi nulla, e questo lo trovo assai strano.

      Elimina
    4. Sulla speranza celeste per i credenti che accettano il Cristo in realtà se ne parla tanto nel NT, di un Israele spirituale, di una nuova Gerusalemme celeste, eccetera. Quel che appare certo è che quella speranza va a sostituire le speranze di un Regno messianico terreno, atteso dai Giudei di quel tempo. Una cosa e la ricompensa per coloro che hanno avuto fede (contemporanei di Gesù, vissuti in epoche successive, ma anche fedeli ebrei che lo attendevano come ne parla Paolo in Ebrei 11 (interessante il versetto 16) e Gesù il Luca 20 rispondeva a un quesito su persone ormai morte ma facenti parte del popolo di Dio. Altra cosa è il giudizio di coloro che non hanno conosciuto ne sentito parlare del Cristo e vengono giudicati comunque dalle opere buone o vili nel giorno del giudizio, su una base diversa rispetto alla vera fede che non hanno mai avuto. Per questi, la risurrezione di vita di cui parla Gesù in Giovanni 5:28,29 potrebbe avere una destinazione diversa, anche in una nuova terra. E' un ipotesi, forse campata in aria come tante altre...

      Elimina
    5. Certamente facciamo ipotesi in mancanza di elementi per capire: Il ragionamento fatto dai Sadducei che non credevano alla risurrezione, però si può applicare anche ai risorti ancora da giudicare, un uomo rimasto vedovo può aver sposato più mogli e ritrovarsele tutte nel giorno del giudizio, trovo strano che non è stata considerata questa possibilità nel dibattito con Gesù. Anche questi risorti saranno come gli angeli allora? La vita in carne e ossa nel nuovo mondo è solo una nostra invenzione del 1935?

      Elimina
    6. Russel, pur credendo in una terra paradisiaca, non prevedeva che la grande folla ci vivesse. C'era una speranza celeste per tutti. Tutta la "nuova luce" che venne fuori ai tempi di Rutherford va presa con le pinze, a me quel personaggio sa di impostore, visto il modo in cui prese il controllo assoluto della WT. Ad ogni modo la risurrezione come dice Gesù include anche gli ingiusti, "una risurrezione di giudizio". Sembra escluso che possano venire in vita sulla terra con un corpo carnale per essere giudicati, alla luce di ciò che dice Pietro ("gli elementi, essendo intensamente caldi si fonderanno", distruzione col fuoco incompatibile con la sopravvivenza di alcuno) e anche da Rivelazione 20 sembra che il giudizio non si svolge sulla terra ("la terra e il cielo fuggirono") ma presso il trono di Dio, ubicato altrove. Per gli ingiusti morti prima della fine sembra esserci una risurrezione spirituale di breve durata, il tempo di essere giudicati e ascoltare il verdetto. Al di là di cosa intendessero i sadducei (che comunque non credevano nella resurrezione) Gesù rispondeva tenendo presente l'uditorio che ascoltava. In Luca 20:35 parla di coloro che sarebbero stati "considerati degni di guadagnare quel sistema di cose", ma in quel tempo la sua opera e il suo messaggio erano per gli Ebrei, il popolo di Dio che avrebbe "visto una gran luce". "Chi ha orecchi ascolti", ripeteva spesso Gesù, e non escluderei che in Luca 20, nella sua risposta ai sadducei, abbia focalizzato la prospettiva per gli ebrei, sicuramente celeste per coloro che lo avrebbero accettato e sarebbero "morti nella fede" (Ebrei 11:13-16). E' sempre un ipotesi, non è detto che sia corretta.

      Elimina

Posta un commento

Lascia il tuo commento, se lo lasci in modalità anonima ricorda di mettere un nickname :-)