“Rispetto alle parole, spesso un ausilio visivo lascia nella mente un’impronta più chiara e duratura.” (be pag. 247)
Sperando che alcuni di voi apprezzino i numeri e la statistica, condivido con voi questo lavoro di alcune ore, in cui ho rappresentato la situazione “crescita numerica” in Europa, secondo l’ultimo rapporto presente su Library del 2017 e che sarà inserito nel prossimo annuario 2018.
Rende molto bene l’idea direi. La crescita ormai in Europa è bloccata.
Il massimo proclamatori nei paesi europei nel 2016 era 1.288.604.
Nel 2017 ci sono stati 22.884 battezzati in Europa.
Ma anziché aumentare il massimo proclamatori del 2017 è stato 1.286.143 (-2511 sul totale 2016)
A fronte del tasso di mortalità annuo (che in Europa è stato dello 0,1%) che sul totale del 2016 avrebbero comportato 1.288 deceduti, si assiste a una perdita complessiva di 25.395 proclamatori, ovvero un calo del -1,97%.
È evidente che la consapevolezza sta invadendo i paesi sviluppati e con maggiore accesso alla cultura e alla rete. La disaffezione si concretizza sempre più spesso in fratelli e sorelle che diventano inattivi (e che quindi rientrano nelle “defezioni” di cui si nota sopra).
La crescita oggi sostanzialmente continua nei paesi dell’Africa e dell’America Latina.
Che ne pensate? Cosa si inventeranno per invertire la rotta? ; )
Un abbraccio affettuoso
Eliseo
Testimoni di Geova consapevoli
Molto Interessante Grazie ma non riesco a vedere,bene i numeri sulla Carta geografica
RispondiEliminaCiao Anonimo, la cartina basta cliccarla e dovresti visualizzarla in grande, prova e fammi sapere
EliminaUn abbraccio
Eliseo
Grazie tante risolto
EliminaTorre di Guardia 15/6/1987 p.18 §10 “Qual è stato il risultato di queste modifiche? Non c’è dubbio che la benedizione di Geova sia stata abbondante, come dimostra la crescita spirituale e NUMERICA dei suoi adoratori. (Confronta Atti 6:7; 16:5).”
RispondiEliminaBuona resistenza
E si Davide,venti anni fa si poteva dire tutto e di più sulla crescita numerica,ora è meglio che lasciano perdere questo argomento a meno che non tarocchino i numeri.
EliminaMi permetto di evidenziare un errore, il tasso di mortalità è errato di un ordine di grandezza. Di base in EU è del 1,05 - 1,1 % circa, non dello 0,1. Se fosse dello 0,1% la vita media delle persone si aggirerebbe attorno ai 900-1000 anni.
RispondiEliminaSe infatti tutti campassero 100 anni, con una distribuzione di probabilità "normale" (statisticamente parlando) dell'età al momento dell'osservazione, la mortalità sarebbe dell'1% annuo, con il 100% del campione morto dopo 100 anni utilizzando una semplicissima funzione di ripartizione.
Si consideri poi che l'età media del TDG specie in diversi paesi quali UK, Germania e Italia è più alta di quella della popolazione generale e invecchia più velocemente del campione complessivo della popolazione generale, nel senso che se l'età media della popolazione totale negli ultimi 5 anni si è alzata di una frazione di anno, per i TDG in molti paesi si è alzata di 3-4 anni ad indicare (al netto) assenza di ricambio generazionale, ovvero di "giovani" ne escono più di quanti ne entrano.
Disaggregando dallo spazio campionario solo la popolazione TDG è verosimile un tasso di mortalità di circa 1,2-1,3% annuo
Hai ragione Gatto, ho preso un abbaglio assoluto. Il tasso di mortalità in Europa è di circa 10 su mille, quindi l’1%.
EliminaOttimo l’esempio della ripartizione sui cento anni.
La prossima volta che devo fare statistica ti chiamo ;)
Se ti va, contattami via mail, un abbraccio
Eliseo
Difatti e' la media standard che si usa per i rapporti e' sempre sull'1%
EliminaSarebbe interessante conoscere anche quella degli inattivi,dissociati e disassociati,
ma forse poi il popolo si demoralibberebbe,conoscendo che tutti i fuoriusciti si mangiano quel poco di crescita che c'è nei paesi in via di sviluppo.
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