COS’E IL REGNO DI DIO? (PARTE 3)



Eccoci alla terza ed ultima parte. Vi consiglio di leggere le parti 1 e 2 per seguire il filo del discorso e capire come si arriva alle conclusioni di questa parte 3. Pronti?
Cominciamo!
Ci eravamo lasciati con Luca 17:31: “il Regno di Dio è dentro di voi”.

  • Il Regno di Dio è la condizione di elevazione spirituale che si realizza interiormente nell’individuo, nel momento in cui permette a Dio stesso di essere in lui per mezzo del suo Spirito.
È da notare che Gesù, al suo ritorno, disse che avrebbe “raccolto fuori dal suo Regno” coloro che non ne sarebbero stati adatti. Al termine della parabola delle zizzanie, Matteo 13:41 dice: “Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, e questi raccoglieranno fuori dal suo Regno tutte le cose che portano a peccare e le persone che praticano l’illegalità.” Questo significa che quel Regno sarebbe già stato presente e che non sarebbe stato portato da Gesù come conseguenza di un suo ritorno. 
L’apostolo Paolo scrisse che “gli ingiusti non erediteranno il Regno di Dio” e usò la stessa espressione per coloro che praticano le “opere della carne”. In che senso? Chi pratica le opere della carne non riesce a fare spazio in se stesso allo spirito di Dio e di conseguenza al Regno. In Romani 8:9 è scritto: “Comunque, se in voi dimora veramente lo spirito di Dio, voi non vivete secondo la carne, bensì secondo lo spirito. Ma chi non ha lo spirito di Cristo non gli appartiene.” Similmente in 1Corinti 3:16 si legge: “Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo spirito di Dio dimora in voi?
In Galati 4:6,7 l’apostolo Paolo spiega l’importanza di questo spirito nel nostro cuore e l’elevazione della nostra spiritualità ovvero della nostra relazione con Dio: “Ora poiché voi siete figli, Dio ha mandato nei nostri cuori lo spirito del Figlio suo, che grida: “Abba, Padre!”  7 Così, quindi, non sei più schiavo, ma figlio; e se figlio, anche erede per mezzo di Dio
Questo porta alla vera vita. Romani 8:11 dice: “E se lo spirito di colui che ha risuscitato Gesù dai morti dimora in voi, colui che ha risuscitato Cristo Gesù dai mortidarà vita anche ai vostri corpi mortali mediante il suo spirito che risiede in voi
Lo spirito è condizione necessaria per ereditare il Regno. Lo ribadisce Giovanni nel suo Vangelo al capitolo 3 versetto 5: “Gesù rispose: “In verità, sì, in verità ti dico: nessuno può entrare nel Regno di Dio a meno che non nasca d’acqua e di spirito.”
Perché l’apostolo Paolo in Ebrei 12:28parla del Regno come di una eredità futura? La TNM rende Ebrei 12:28 in questo modo: “Perciò, visto che riceveremo (paralambànontes) un Regno che non può essere scosso, dobbiamo continuare a beneficiare dell’immeritata bontà, grazie alla quale possiamo rendere a Dio un sacro servizio che lui gradisca, con timore e rispetto
Il verbo greco qui usato “paralambànontes” è un participio presente attivo, per cui non ha valore di futuro così come reso nella TNM. Notate infatti come lo rendono altre traduzioni.
Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per suo mezzo rendiamo un culto gradito a Dio, con riverenza e timore” (CEI)
Perciò, poiché noi riceviamo in eredità un regno incrollabile, conserviamo questa grazia e per  mezzo suo rendiamo un culto gradito a Dio, con riverenza e timore” (La Bibbia di Gerusalemme)
Perciòricevendo un regno che non può essere scosso, siamo riconoscenti,  offriamo a Dio un culto gradito, con riverenza e timore” (Nuova Riveduta)
Perciocchéricevendo il regno che non può esser commosso riteniamo la grazia,  per la quale serviamo gratamente a Dio, con riverenza, e timore” (Diodati)
Questo ci riporta dunque allo stesso concetto espresso prima. È un’eredità che ciascuno può ottenere fin d’ora, nel momento in cui entra nel Regno di Dio grazie al battesimo dello spirito, un battesimo in cui il proprio “cuore” si immerge nello spirito.
L’apostolo Paolo affermò infatti in 1Corinti 15:50: “Fratelli, vi dico questo: carne e sangue non possono ereditare il Regno di Dio, né la corruzione eredita l’incorruzione.
Di nuovo la contrapposizione tra la carne e lo spirito. Ci riporta alla mente quello che Gesù disse in Giovanni 3:3: “Nessuno può vedere il Regno di Dio a meno che non nasca di nuovo”. Questa nuova nascita è descritta dall’apostolo Pietro in 1Pietro 1:23Infatti siete stati fatti nascere di nuovo non da un seme corruttibile, ma incorruttibile, per mezzo della parola dell’Iddio vivente ed eterno.” (Ancora una volta dunque si parla di qualche cosa che avviene nel presente, non in un lontano futuro)
Nascere di nuovo non è altro che l’esperienza del risveglio spirituale, la presa di coscienza della propria dimensione spirituale, facendo in tal modo spazio allo spirito di Dio. Chi fa esperienza del “risveglio” e nasce di nuovo, ha come la sensazione di non aver mai vissuto prima. Si rende conto di essere una persona nuova, “una nuova creazione”.
2Corinti 5:17Se dunque qualcuno è unito a Cristo, è una nuova creazione; le cose vecchie sono passate, ed ecco, ne sono venute all’esistenza di nuove.
Questo concetto è espresso in forma cinematografica da diverse pellicole, come nel film Matrix in cui i protagonisti “sisvegliano” e si accorgono che fino a quel momento non avevano mai vissuto “la vera vita”.
Il punto è che se avessimo un numero infinito di anni di vita, ma  fossimo incapaci di vivere davvero il singolo istante, persino quel tipo di “vita eterna” sarebbe una vita da morti. Paradossalmente, sarebbe una “morte eterna”. Una vita senza consapevolezza dello spirito è una vita da persone morte, addormentate. Lo esprime in diversi contesti anche l’apostolo Paolo. Colossesi 2:13dice: “Inoltre, anche se eravate morti a causa delle vostre colpe e dell’incirconcisione della vostra carne, Dio vi ha dato vita insieme a lui.”
Efesini 2:1 lo esprime in modo simile: “Inoltre Dio vi ha dato vita, anche se eravate morti a causa delle vostre colpe e dei vostri peccati
La contrapposizione tra spiritualità (vita) e carnalità (morte) è ribadita anche in 1Timoteo 5:6: “Ma quella [persona] che cerca i piaceri sensuali è morta benché sia in vita
L’invito di Gesù ora è carico di significato, proprio in relazione al suo Regno. In Matteo 8:22 disse: “Continua a seguirmi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti
Questo è quello che vuol dire fare spazio al Regno di Dio dentro di sé: seguire Gesù, seguire lo spirito, seguire il Divino. 
A questo punto mi si chiederà: quindi che speranza c’è oltre questa vita?
Tutto questo non esclude un discorso sulla futura speranza di una vita oltre la morte o di un “upgrade” ad esseri con corpi spirituali, come lo descrive il libro Rivelazione. Questo non era un discorso sul futuro, ma una ricerca sul Regno di Dio, una realtà presente per tutti coloro che si risvegliano spiritualmente e che perseguono e raggiungono l’unione con il Divino. A tal riguardo è importante sapere come fare e quali strumenti abbiamo a disposizione.
Non pretendo di avere scritto la verità assoluta né di aver esaurito i versetti da esaminare e le riflessioni possibili. Ho semplicemente fatto una piccola ricerca con onestà intellettuale cercando di farlo senza “lenti” distorsive marchiate WTS. È un tema da approfondire. Nel frattempo, spero di aver suscitato in voi curiosità per l’argomento e soprattutto il desiderio di fare spazio all’ascolto del proprio “spiritual side.
In fondo, più che credere di avere ogni risposta, è la capacità di continuare a porsi domande che ci fa sentire vivi!
Un caldo abbraccio,
Eliseo.

Commenti


  1. Eccellente Eliseo, permettimi di dire che nella mia ricerca spirituale in questo ultimo periodo ho spaziato oltre il culto dei tdG, seguo un studioso di ebraismo evangelista, un gruppo chiuso cattolico sul web sulla spiritualità interiore, oltre alla mia vecchia fissazione della psicanalisi, e posso dire che questo "nascere di nuovo" descritto molto bene da te, è una vibrazione che scuote trasversalmente la parte più sensibile del mondo religioso e non, grazie di aver condiviso con noi.
    Potrei aggiungere che facendo spazio in questo modo al Regno di Dio nel nostro io più profondo, non può che dare serenità, pace e felicità, un'armonia psico-fisica dell'uomo in sé, nei contatti con i suoi simili e nel suo rapporto con Dio, in una sola parola shalom!

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  2. Si ritorna cioè all'incirca a quello che da sempre la tanto vituperata "cristianità " ha insegnato.
    Un essere in comunione col divino attraverso una vita virtuosa, votata al prossimo.
    Nei miei anni di militanza per la wts percepivo la predicazione come tempo perso, un inutile duello contro un mulino a vento. I miei momenti più felici li ho trascorsi impegnata in qualche attività sociale ( rigorosamente di nascosto dalla congregazione).
    Già questo mi poneva serie considerazioni circa la reale utilità ( o meglio inutilità) di questa opera.
    Essendo appassionata di antropologia, mi ha sempre commosso il tentativo dell'essere umano di dare un seguito ad un'esistenza terrena tremendamente breve. Riflettendo però su quanto imparato alle adunanze, mi sforzavo di immaginarmi in un Nuovo Ordine sulla Terra. La mia immaginazione, dopo la partenza da villetta vista oceano e Leone in giardino, mi faceva precipitare in un incubo stile fantascienza. Immaginavo una società di cloni con le facoltà di ragionare narcotizzate, esseri superiori malvagi che sfruttavano una umanità relegata allo stato larvale. "Leggo troppi romanzi di Asimov, guardo troppi Star Trek e Spazio 1999" mi dicevo...non ho abbastanza fede! E giù di letture wts e preghiere.
    Poi è arrivata l'assemblea credo del 2016, dove in una dimostrazione dei giovani tdg si immaginavano nel nuovo mondo, a me venne un senso di sgomento. Penso di non averci mai creduto veramente.
    Beatrice

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  3. Ciao caro Eliseo.
    Che begli articoli, profondi e ben preparati.
    Concordo obiettivamente su tante delle cose che hai espresso in questo argomento. E ritengo che da ora in poi dobbiamo cominciare veramente a vedere le cose con un occhio diverso, non più condizionato dagli occhiali WTS.
    Pur tuttavia, questo argomento, come tu stesso ti renderai conto, non è stato esaurito in queste pagine. A mio parere molti versetti biblici sono realmente escatologici. Non credo che non ci sia un futuro in cui Dio non interverrà per destinare finalmente la razza umana ad una vita migliore di quella che viviamo e che abbiamo conosciuto. Lo stesso versetto da te citato in ultimo, Ebrei 12:28, sebbene contenga il verbo ricevere al participio presente, sembrerebbe, per altri studiosi, esprimere il concetto secondo il quale i cristiani che aprono il cuore a Gesù hanno raggiunto il regno di Dio, ma non ancora il suo compimento, o coronamento che Dio ha previsto per i suoi figli in un futuro, e il contesto di Ebrei, prima e dopo il versetto in esame. sembrerebbe sostenerlo. Sottopongo all' attenzione di tutti questo link,

    https://books.google.it/books?id=OwYwDAAAQBAJ&pg=PA401&lpg=PA401&dq=paralambanontes&source=bl&ots=LIMgFodQ_U&sig=ACfU3U1_cnND7bfuQdyZ5qMwtycYnJ_dPA&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwiSvaiG2fngAhXiAGMBHe3BC9AQ6AEwEHoECAgQAQ#v=onepage&q=paralambanontes&f=false

    che rimanda al libro New Testament Theology and Ethics, Volume 2 Di Ben Witherington III, che contiene la veduta da me sopra citata sull'argomento.
    Lo cito non per creare dibattiti ( basta, non ne possiamo più! :-| ), ma per stimolare e approfondire la ricerca.

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    1. Certo Ieu, come indicavo nella conclusione del post, non mi sono occupato del messaggio escatologico della Bibbia. Sappiamo bene che su ogni argomento e interpretazione biblica non c’è accordo tra gli studiosi. Troveremo sempre chi sostiene la nostra conclusione o chi la vede diversamente.
      Credo che il bello della consapevolezza sia la libertà di indagare, di scavare ed ampliare la propria comprensione e il proprio “sentire” lo spirito del messaggio divino.
      Un caro abbraccio

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  4. Eliseo, la tua argomentazione mi torna, però mi viene un dubbio.
    Come si sposa una spiegazione del genere con Armaghedon? E con il regno Millennario? E con lo scioglimento di Satana al termine del millennio? La mia non è una critica, ma solo cercare di trovare una collocazione a tutti gli eventi che si pensa debbano accadere, anche se forse su qualcuno di essi mi rimane ancora il retaggio di 40 anni di tdg. 40 anni sono duri da dimenticare, bene o male, un solco fra le sinapsi me lo hanno fatto, anche se ho sempre mantenuto un certo distacco perché ci sono sempre state cose che non mi tornavano.

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  5. Grazie Eliseo per questi post rivelatori. Mai come in questi ultimi giorni ho sentito il bisogno di un elevazione spirituale. Considero il tuo post una risposta di Geova Dio a molte mie domande. Purtroppo però ogni verità rivelata (o riscoperta, dato che la Cc ce lo dice da sempre che il Regno é una condizione di cuore) porta con sé un pesante carico di altre domande. Non mi preoccupo del futuro ,di come si realizzeranno le ultime visioni di Giovanni espresse nella rivelazione. Di certo Dio non ci lascerà delusi. Ma mi pongo domande relative al presente. Sostieni che "nascere di nuovo sia l esperienza del risveglio spirituale, la presa di coscienza della propria dimensione spirituale, facendo in tal modo spazio allo spirito di Dio" e paragoni questa esperienza ai risvegli cinematografici in cui i protagonisti si accorgono di non aver mai vissuto la vera vita. Detta così, mi viene da pensare che ogni normale cattolico che si avvicini all organizzazione tdg e accetti le nuove dottrine sia un risvegliato. Ma anche un tdg che diviene consapevole é allora un risvegliato, o un ateo che accetti Cristo diventando evangelico o persino colui che grazie allo yoga trovi la pace interiore sentendosi connesso con l universo, o chi attraverso allo sciamanesimo riesca a sentire gli spiriti della terra.
    In realtà mi rendo conto che ogni cambiamento, se accettato con passione e amore possa portare ad un "risveglio", reale o presunto tale, perché in ognuno di essi vi è la scoperta e l accettazione di una nuova dimensione spirituale.
    Ma la verità é una e una soltanto. La verità é Cristo, la via é Cristo, la vita é Cristo. Cristo e il suo regno sono la risposta. Ma a quale domanda?
    Una domanda che mi perseguita ultimamente riguarda ciò che è successo nell eden. Cosa ha perso Adamo che Gesù ha riconquistato per l umanita, con la sua morte e l istituzione del regno?
    Adamo era perfetto. Cioè ? Che significa?
    Adamo non peccava? Cioè? Qual era l obbiettivo che Adamo non riuscì più a raggiungere ?
    Adamo,perse la possibilita di sperimentare su di se gli effetti positivi dell upgrade che invece gli unti sperimentarono quando a loro "fu concesso" di mangiare il frutto dell albero della vita. Forse, anche a noi in futuro sarà concesso. Ma oggi quali sono i benefici tangibili dell effetto del regno nella nostra vita?
    Se gia da oggi possiamo "sentire" il regno agire da dentro di noi, già da oggi posso recuperare qualcosa che Adamo ha perso nell Eden, giusto?
    Ma cosa Adamo perse nell eden? La capacità di essere sempre ubbidiente? Ma perché, l ubbidienza era davvero insita in lui, come forza predominante? Persino Gesù dovette "impararla dalle cose che soffri".
    Cosa Nostro Padre concedeva ad Adamo che oggi noi tutti desideriamo? La condizione di figlio e la conseguente libertà di comunicare con Lui. Questa credo sia solo una delle perdite, ma forse la più importante.
    Grazie al sacrificio di Cristo, che agiva da intermediario, quei primi cristiani potevano rivolgersi al Creatore chiamandolo Padre. É possibile che oggi noi dobbiamo rivolgerci al Padre attraverso il Regno e non solo attraverso Cristo? É possibile che anche attraverso il Regno, Dio decida di parlarci, come faceva nell eden con Adamo? É possibile che dobbiamo imparare ad ascoltare il nostro "cuore, sede del Regno" per sentire la voce di Dio?
    Mi rendo conto che il mio é più un desiderio che una possibilità. Ma non metto limiti alla provvidenza e sono decisa a mettermi in ascolto del mio spirito sperando che, attraverso il regno, lo spirito di Dio mi parli.

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  6. Ma nel momento in cui rinasco come nuova creatura, mi succede qualcosa? a parte l 'entusiasmo che mi fa sentire un risvegliato.
    Cioe...devo avvertire qualche sensazione particolare? Tipo quella dei santi quando venivano unti con lo spirito Santo?

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    1. Le esperienze sono sempre molto personali, Anonimo. Per quanto riguarda la mia esperienza, ho avuto dei meravigliosi insight che hanno cambiato in modo netto il mio modo di vedere il mondo, il mio modo di relazionarmi con me stesso e con Dio. Anche le mie relazioni con gli altri sono cambiate.
      Credimi, non è cosa da poco.
      Un abbraccio
      Eliseo.

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    2. Meravigliosi insight...
      Puoi spiegarmi meglio?

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